Povertà energetica: che cos’è? Come combatterla?

L’accesso all’energia è una condizione fondamentale per lo sviluppo. Ad oggi, circa 1,2 miliardi di persone (il 16% della popolazione mondiale) non ha alcun accesso all’energia elettrica. Circa il 95% degli ‘energy poors’ (i ‘poveri di energia’) è concentrato in Africa Sub-Sahariana e nelle zone più povere dell’Asia. Interi villaggi rurali soffrono di una marginalizzazione – non solo geografica per l’assenza di infrastrutture adeguate – ma anche energetica, a causa della mancata connessione alla rete di distribuzione.

La povertà energetica non ha solo conseguenze immediate, come sulle condizioni di vita (scarsa sicurezza domestica, metodi di illuminazione o di generazione di elettricità con metodi alternativi altamente inquinanti o intossicanti, impossibilità di conservare farmaci per la mancanza di refrigerazione o per il personale medico di operare di notte), ma mina anche le possibilità di formazione e di istruzione, di fare impresa, di crescita e socialità. Le maggiori vittime di questa forma di povertà, sono le donne e i bambini. Questi hanno infatti il compito di raccogliere la legna, o l’acqua necessaria per la sussistenza quotidiana, dovendo camminare spesso per lunghi chilometri prima di trovare la fonte – per poi tornare indietro con il carico e dedicarsi alle faccende domestiche. In questa routine basata sulla sussistenza, c’è poco spazio per nuove opportunità di formazione e di emancipazione della figura femminile e per l’istruzione necessaria alla gioventù.

La morfologia, la povertà e l’instabilità politica e delle istituzioni di molti paesi africani rendono inoltre difficile lo sviluppo di una rete elettrica nazionale capillare.  

È opportuno quindi intervenire con soluzioni off-grid (non connesse con la rete ed in grado di fornire elettricità autonomamente), alimentate da una risorsa gratuita e di facile fruizione, come l’energia solare. Favorendo lo sfruttamento delle risorse rinnovabili, è possibile inoltre contribuire ad abbattere le emissioni di CO2 e contrastare quindi il cambiamento climatico.

Energia Per lo Sviluppo, attraverso la realizzazione di impianti fotovoltaici di ultima generazione e l’automatizzazione di pozzi manuali già presenti sul territorio, vuole quindi contrastare la povertà energetica, contribuendo al raggiungimento dell’accesso universale all’energia.

Solo assicurando energia pulita, economica e moderna sarà possibile iniziare un circolo virtuoso fatto di opportunità, crescita, sviluppo ed emancipazione per i Paesi meno sviluppati.